Area 2 – Itinerario 6
Storia di una famiglia nobiliare: le committenze dei Colonna tra Cave e Genazzano
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Centro storico di Cave (luogo di interesse I – Cave)
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Museo Civico della Città di Cave, sezione Lorenzo Ferri (museo I – Cave)
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Museo Atelier Castello Colonna (museo II – Genazzano)
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Santuario della Madre del Buon Consiglio (luogo di interesse II – Genazzano
Se le storie delle famiglie nobiliari sono ciò che più appassiona il nostro grand-tourista, il percorso che lega Cave e Genazzano attraverso la storia e gli insediamenti della famiglia Colonna, è ciò che fa per lui. I Colonna sono stati, infatti, un’antica famiglia romana la cui origine risale a nove secoli fa: il primo esponente documentato è Pietro, vissuto tra il 1078 e il 1108 nella campagna al sud di Roma, nei pressi del paese di Colonna che dá il nome alla casata. Da allora, fino ai nostri giorni, si sono succedute ben trentuno generazioni di famiglia, il cui ramo principale si stabilisce a Roma all’inizio del 1200 alle pendici del colle del Quirinale. Tra i discendenti, Odoardo Colonna beneficiò, insieme ai fratelli Antonio e Prospero, della politica nepotistica del pontefice Oddone Colonna di Genazzano, Martino V, che nel 1425 concesse in feudo perpetuo il territorio dei Monti Prenestini ai tre nipoti. Il 1° giugno del 1427 il pontefice volle dividere i beni della famiglia e fu così che Cave insieme a Genazzano e altri paesi, rimasero ai fratelli Colonna.
Il percorso del nostro viaggiatore inizia proprio da Cave e dal suo borgo medievale costellato di chiese connesse alla famiglia Colonna: nel X secolo a circa un miglio verso Praeneste dall’antico paese, Castrum Trebarum, dove erano presenti le cave di pozzolana e tufo, stava nascendo un nuovo centro abitato detto “Cavarum Terra” dal quale deriva l’attuale etimologia della città. Nello stesso periodo è attestata una Bolla del Vescovo di Palestrina Stefano II che, con il favore di Pietro Colonna, riconosceva la Chiesa di San Lorenzo Martire e ne modificava il suo aspetto dotandola di una nuova facciata e di due piccole navate che resero l’oratorio una piccola basilica romanica con affreschi. Data storicamente importante per Cave è, però, il 1462, quella della scelta testamentaria di Odoardo Colonna di eleggere a propria sepoltura la Chiesa di Santo Stefano, all’interno del convento degli Agostiniani, fatta erigere nel 1428 all’interno delle mura per volere di papa Martino V. Nel 1768, a causa della crescita demografica della popolazione, fu commissionata all’architetto Nicola Fagiolo, allievo del Vanvitelli, la nuova chiesa superiore, visibile dalla chiesa inferiore tramite un oblò presente nel soffitto di quest’ultima. Risalgono, invece, al 1567 la Chiesa e il convento di San Carlo Borromeo in località “la villa”, così detta dalla presenza di un’antica villa romana, per volere della facoltosa famiglia Biscia di Cave. Committenza di origine lombarda, come anche quella di Filippo I Colonna che, figlio di Anna Borromeo e, quindi, nipote di San Carlo, portò a dedicare la chiesa e il convento al santo patrono milanese.
In un ideale viaggio nel tempo rivolto al futuro, il nostro visitatore troverà legame tra l’ambiente religioso cavense e la cultura artistica locale nella figura di Lorenzo Ferri (1902 – 1975): scultore, pittore, restauratore e sindonologo, per i suoi studi sulla Sacra Sindone frequentò gli ambienti ecclesiastici romani dove strinse amicizia con Monsignor Lorenzo Castellani, parroco di Cave, il quale portò l’artista nella cittadina. La prima opera realizzata per la città è una tela della Veronica raffigurante il volto di Cristo coronato di spine, realizzata per il “Comitato Pro-Venerdì Santo” di cui Monsignor Castellani era direttore spirituale, oggi conservata presso la chiesa di Santa Maria Assunta. In seguito, realizza altre due opere, espressiva testimonianza del suo rapporto affettivo con Cave: la porta bronzea della Chiesa di Santa Maria Assunta e il Crocifisso Sindonico, esposto presso la frazione di San Bartolomeo. A lui, nel 2013 è stata dedicata e intitolata la sezione artistica del Museo Civico, sito nell’ex Ospedale Mattei, tappa finale del percorso del nostro visitatore nella cittadina cavense. L’allestimento museale è articolato in tre sezioni, che ripercorrono le tappe fondamentali della vita dell’artista: la prima ospita una gipsoteca di opere originali in gesso dell’artista altamente rappresentative delle diverse fasi della sua carriera. Le sale ipogee del Palazzo Comunale, sede dell’ex Convento degli Agostiniani, ospitano, invece, la sezione sindonica e il Presepe Monumentale.
Il nostro turista può spostarsi così verso Genazzano, facendo prima tappa presso il Castello Colonna, in un ideale viaggio sulle tracce della famiglia nobiliare: situato su uno sperone tufaceo, offre la visione di meraviglioso panorama sullo sconfinato paesaggio che dalla Valle del Sacco si estende fin verso le montagne a est. La storia del Castello, come denota il nome, è legata alla famiglia Colonna che dall’XI secolo lo ha trasformato da semplice fortezza difensiva a residenza padronale di grande rilievo artistico e architettonico. È nel 1639 che il cardinale Girolamo Colonna si occupa della committenza degli affreschi interni: tra questi spiccano quelli della cappella situata al primo piano nell’ala est dove sono raffigurati squarci di paesaggio che danno idea delle vedute esterne dell’epoca, insieme a scene sacre.
La storia artistica del Castello Colonna riprende vita nella contemporaneità quando, nel 1979, acquistato dal Comune, viene restaurato e diventa polo attrattivo di numerose iniziative teatrali e di arte contemporanea: tra queste Le Stanze (1979) prima manifestazione artistica curata dal critico Achille Bonito Oliva, che ha visto la partecipazione dei massimi esponenti della Transavanguardia. Oggi il Castello Colonna ospita il Museo Atelier Castello Colonna, il quale contiene cinque sezioni: Quadreria, Museo dell’Infiorata, il Museo delle Arti e Tradizioni Popolari, Museo Archeologico e il Living Museo.
A soli due minuti a piedi dal Castello Colonna, il nostro “grand tourista” si imbatte poi nella Santuario della Madre del Buon Consiglio, altra committenza dei Colonna: già esistente un’antica chiesa dedicata alla Vergine Maria dall’XI secolo, nell’anno 1356 la chiesa fu affidata dai Colonna ai frati agostiniani che vivevano in un piccolo convento fuori le mura. La piccola chiesa originaria venne fatta ricostruire a partire dal 1476 per volere della terziaria agostiniana Petruccia di Ienco e fu in questo periodo che divenne meta di pellegrinaggi poiché, secondo la tradizione, un’immagine raffigurante la Madonna col Bambino si staccò miracolosamente da una parete della Cattedrale di Santo Stefano a Scutari in Albania durante l’assedio dei Turchi Ottomani, per posarsi nell’attuale santuario di Genazzano. Della primitiva chiesa non resta altro che il portale scolpito in marmo bianco, che reca nel timpano un bassorilievo raffigurante la Vergine con il Bambino portati dagli angeli sopra le nubi. L’attuale santuario fu costruito, senza che fosse modificata la cappella della Madonna, dal 1621 al 1629, per interessamento di padre Felice Leoncelli e per opera dell’architetto Domenico D’Ottavio di Anticoli, incorporando la primitiva chiesa e quella della Beata Petruccia.
Può concludersi così l’ideale itinerario del nostro visitatore sulle orme della famiglia Colonna, senza tralasciare uno sguardo rivolto al futuro con la visita della Cave Liberty e uno al passato con tappa presso il Ninfeo bramantesco di Genazzano.
Consigli e curiosità
- Visitando Cave e il suo centro storico non si può perdere un giro tra i suoi Villini Liberty. Il momento storico di massima fioritura della città contemporanea di Cave come luogo di villeggiatura residenziale è, infatti, il primo decennio del 1900, quando villeggiatura voleva dire “stare in villa”, ovvero stare in campagna o fuori dalla città.
- Non distante dal centro del borgo, Genazzano stupisce con la visione di rovine moderne: si tratta dei resti del Ninfeo di Bramante, complesso architettonico dell’inizio del XVI secolo, attribuito dal Frommel al grande architetto rinascimentale Donato Bramante forse su commissione del cardinale Pompeo Colonna. La grandiosità e magnificenza di questa imponente opera che coniuga le reminiscenze della classicità romana con le aspirazioni del classicismo rinascimentale, sono volte a creare un luogo suggestivo e magico, appartato sul bordo di un corso d’acqua e circondato dal verde, dove il turista riesca a integrarsi benissimo con la natura, rievocando le impressioni arcadiche del passato.
Contatti e orari
Centro storico di Cave
Cave (RM), Piazza Giuseppe Garibaldi, 6
Info: 06.9500081 | segreteria@comune.cave.rm.it
Orari: sempre visitabile
Museo Civico della Città di Cave
Cave (RM), Via Cavour 23
Info: www.museolorenzoferricave.eu
Orari: Lun-Ven 9:00 – 19:00 / Sab-Dom 10:30 – 12:30 | 16:30 – 19:30
Museo Atelier Castello Colonna e Quadreria
Genazzano (RM), Piazza San Nicola 4
Info: +393283071930 | museo.quadreria@genazzano.org |
Orari: venerdì-sabato-domenica 10:00–12;00 / 15:00-18:00
Santuario della Madre del Buon Consiglio
Genazzano (RM), Corso Cardinali Vannutelli 2
Info: 06 957 9002 | info@madredelbuonconsiglio.it | https://www.madredelbuonconsiglio.it