Simone Pomardi (1757 – 1830), pittore di Monte Porzio.
Catalogo della mostra, a cura di Massimiliano Valenti
Monte Porzio Catone – Museo della città, 11 aprile – 10 maggio 2015
La pubblicazione di questo catalogo è l’atto finale di una serie di iniziative promosse dal Polo Museale di Monte Porzio Catone per celebrare Simone Pomardi, rinomato pittore originario della cittadina.
Vissuto nel periodo a cavallo tra la seconda metà del Settecento e la prima metà dell’Ottocento, Simone Pomardi ha ricevuto la giusta attenzione solo in anni recenti, grazie allo studio monografico a lui dedicato di Pier Andrea De Rosa, e alla magnifica esposizione dei suoi pregevolissimi disegni acquerellati realizzati in Grecia al seguito dell’archeologo inglese Edward Dodwell, allestita nel 2013 a Roma presso la Curia.
La “scoperta” che le prime stampe raffiguranti gli scavi di Tusculum (pubblicate da Antonio Nibby nel 1819) erano state da lui disegnate, il loro acquisto per le Collezioni del Museo della Città e la constatazione che nella comunità di Monte Porzio Catone esistevano alcuni collezionisti di sue opere, mi spingevano a proporre Simone Pomardi come tema nell’ambito della manifestazione “I was here”, promossa dal Museumgrandtour – Sistema Museale Territoriale dei Castelli Romani e Prenestini e volta alla valorizzazione del legame che alcuni personaggi storici avevano avuto con il nostro territorio, e di azzardare l’organizzazione di una piccola mostra che avesse il duplice scopo di far conoscere l’artista a livello locale e studiare e classificare le opere esposte, con un taglio differente da quello finora proposto. L’iniziativa si è inoltre potuta arricchire di una bella conferenza tenuta dal prof. Pier Andrea De Rosa, massimo conoscitore dell’artista, che ha subito aderito con passione alla manifestazione, tenutasi l’11 aprile 2015, nella sala del centro polifunzionale Ephebeum. A conclusione di questa iniziativa culturale, l’amministrazione comunale ha deciso la posa di una targa commemorativa sul palazzo che, nella prima metà dell’Ottocento, era di proprietà della famiglia Pomardi.
Massimiliano Valenti